THE INFORMER

2008/11/22

QUESTO NON E' UN POST




Tutta colpa di Google. Ieri mi ha segnalato, direi anche un po' a casaccio, che si celebrava il 110 anno dalla nascita di Magritte...allora non ho resistito e ho cliccato.
Dopo 5 minuti mi ritrovavo a riflettere sulla condizione umana, e la mia giornata non era più la stessa.

“Misi di fronte a una finestra, vista dall’interno d’una stanza, un quadro che rappresentava esattamente la parte di paesaggio nascosta alla vista del quadro. Quindi l’albero rappresentato nel quadro nascondeva alla vista l’albero vero dietro di esso, fuori della stanza. Esso esisteva per lo spettatore, per così dire, simultaneamente nella sua mente, come dentro la stanza nel quadro, e fuori nel paesaggio reale. Ed è così che vediamo il mondo: lo vediamo come al di fuori di noi anche se è solo d’una rappresentazione mentale di esso che facciamo esperienza dentro di noi.”
(R. Magritte)

7 comments:

Vito said...

mitico quadro della pipa...domanda di storia dell'arte alla maturità!!"Staglianò che significa??" "ehm.. dunque...." "ma sai leggere??"...muahhahaha

Anonymous said...

ma il secondo quadro signiFICA" cecilia non fa una pippa"...

R0b said...

il quadro davanti all' albero rappresenta l'attuale situazione in Italia della liberta' di informazione: il telegiornale e gli altri mezzi di informazione, fatta eccezione per la rete, che sono dipinti che nascondono la realta' celata dietro di essi

Anonymous said...

dissento fortemente dall'interpretazione di rob!! libero dissenso in libero blog!

R0b said...

Cavour, prossima fermata Termini.
Cavour, next stop Termini.

In che forma dissenti dalla mia interpretazione?

Anonymous said...

i nostri tg non rappresentano perfettamente la realtà esterna bensì la manipolano, creandone una versione assolutamente diversa per forma e colori; la tela all'interno della stanza rappresenta invece esattamente la visione che si avrebbe senza di essa...

R0b said...

questo perche' tu sei in grado di osservare l'albero vero, oltre quello dipinto, ma coloro che non si domandano cosa ci sia oltre la siepe che da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude

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