ATT.NE: PRIMA DI LEGGERE IL SEGUENTE RACCONTO SI RAMMENTA CHE FATTI,COSE E PERSONE ANCHE SE SPUNTO DALLA REALTA' SONO PURAMENTE INVENTATI, SI RICORDA INOLTRE CHE I SIG.RI DUCA E DUCHESSA SONO GLI UNICI RESPONSABILI NELL' ASSEGNAZIONE DELLE MANSIONI, IL SOTTOSCRITTO AUTORE DEL RACCONTO NON E' PER QUESTO LEGALMENTE PERSEGUIBILE A NORMA DI LEGGE PER QUANTO ESPOSTO DI SEGUITO... BUONA LETTURA!
---“IL GRANDUCATO” - CAPITOLO II : La notte S.accasciata di ROBERTO RINALDI---
Confusione e sconcerto stavano accompagnando ogni singolo attimo di quel pomeriggio cosi’ diverso dai soliti pomeriggi in cui e’ stata presente l’esecuzione di una condanna mortale: il monociliosamente mascara_to cavaliere, sguaino’ la spada che aveva con se’ per recidere di netto la corda che aveva tolto ossigeno vitale all’ eretico che inerme crollo’ a terra, mentre scomparivano tra la folla e si dileguavano le giovani, lasciando dietro se’ altro che le loro grida nel disseminarsi tra la folta boscaglia del paese, mentre il Duca, armatosi di spada regale riusci’ a colpire di netto il fianco del Cavaliere Mascara_to il quale accortosi della ferita, tento’ la fuga, non prima di aver ricevuto un ulteriore lacerante ferita da parte del suo potente nemico, nel cui volto smorfie di rabbia rimasero presenti sino a sera, quando rincaso’ nella sua abitazione in Via della Pace, da cui rabbia, ruggenti urla di rabbia provenivano dalla sala da pranzo, il DUCA con tutta la sua ferocia scaglio’ contro Rosario IL CONSIGLIERE, il quale fu accusato di non essere stato in grado di prevedere la presenza di Riccardo IL CAVALIERE MASCARATO ogni qualsivoglia tipologia di oggettistica si ritrovava a disposizione; tento’ anche Rossana LA DUCHESSA si sedare l’ira che soggiornava nell’animo del DUCA, con dolci parole e teneri gesta d’amore, ma nulla riusciva a placarlo, sicche’ guidato dalla ceca sete di vendetta chiamo’ a se’ Picicco IL MAGGIORDOMO, a cui fu’ assegnato il compito di ordinare ad Emilianone LO STALLONE di sellare con l’aiuto di Alessandro (ex-sap) L’AIUTO STALLIERE tutti i cavalli presenti nelle stalle, poiche’ da allora aveva ufficialmente preso inizio la caccia al Cavaliere, che sanguinante si riusci’ a mettere al riparo dagli spadaccini attacchi del Duca, nel suo alloggio segreto vicino a delle sorgenti di acqua termale; quella stessa acqua termale ove nelle ore notturne, proprio la sera’ stessa il Duca decise di intrattenersi in gran segreto dagli occhi di testimoni, fatta eccezione per il fedele consigliere e i suoi proptettori, con una delle donne a suo servigio, lontano soprattutto da chi questo piccolo servigio extra-coniugale non sarebbe stato perdonato se non tramite vendetta, veemente vendetta.
I due corpi denudati da qualsiasi vesta, risultavano denudati da qualsiasi collocazione sociale, in quel momento erano solo due corpi, ove le pulsioni dell’uno facevano avvicinare l’altro, giochi di sguardi possibili grazie ad una fioca lune naturale, che rese possibili anche timidi contatti sempre piu’ intimi, e proprio nell’attimo in cui l’uno prendeva pieno possesso dell’altro, proprio nel momento del lungimirante contatto, ecco dall’ombra una sagoma muoversi, la cui identita’ dal chiaro di Luna di quella sera fu’ chiaramente mostrata, si trattava di lui, il monocigliere mascarato. Non esito’ cosi’ un istante il Duca, incalzaìo’ la spada e inizio’ in naturale nudita’ a combattere il ferito Cavaliere, il quale sfinito grido’ la sua resa, e grido’ il Duca, che costui venga posto nelle segrete del GranDUCAto, finche’ sentenza di giustizia non venga compiuta... e della vergine giovine nessuna traccia era ormai rimasta, messasi in fuga dalla scaturita collutazione, che chiuse quella cosi’ lunga ed interminabile notte.
Il mattino seguente le campane musicate da Roberto IL PRETE avevano un suono dissonante, dal solito suono emesso; quella mattina era percepibile paura, nervosismo, ma anche curiosita’, molto era accaduto in sole 24 ore, nel paese, all’interno dei vari negozi non si parlava di altro; i passanti ad uno ad uno intervistavano l’un l’altro per accettarsi che ognuno di loro fosse informato di quanto accaduto la notte precedente, persino Damiano IL PASTORE, prima di avventurarsi per le distese di vegetazione con il suo gregge venne messo a conoscenza di quanto accaduto da Bianca (lamora) LA COMARE. Quella mattina il tempo non ricopriva l’importanza che era solito ricoprire: le visite di Federico IL MEDICO DI PAESE e Francesca LA sua INFERMIERA subirono ritardo, ma nessuno se ne curo’; e tanta era la smania di poter raccontare con tale coinvolgimento, che raggiungesero addirittura Alessandra L’ORTOLANA mentre era intenta alla cura degli orti del Duca, il quale appena destatosi dal lungo sonno, che dopo tanto sfinimento era giunto, si accorse sotto comunicazione di Carlo L’ESATTORE, il cui ruolo era anche quello di controllare la presenza e produttivita’ del personale di corte, dell’ assenza di uno dei suoi servitori; quella mattina i giardini non avvrebbero ricevuto la cura che quotidianamente il Giardiniere riservava loro, ma ne’ il Duca ne il suo esattore furono in grado di trovare motivazione a tale assenza, mentre Bianca LA NELLA interruppe quel pensieroso silenzio emerso tra i due, con il suo attraversare la stanza per destare Rossana LA DUCHESSA.
---“IL GRANDUCATO” - CAPITOLO II : La notte S.accasciata di ROBERTO RINALDI---
Confusione e sconcerto stavano accompagnando ogni singolo attimo di quel pomeriggio cosi’ diverso dai soliti pomeriggi in cui e’ stata presente l’esecuzione di una condanna mortale: il monociliosamente mascara_to cavaliere, sguaino’ la spada che aveva con se’ per recidere di netto la corda che aveva tolto ossigeno vitale all’ eretico che inerme crollo’ a terra, mentre scomparivano tra la folla e si dileguavano le giovani, lasciando dietro se’ altro che le loro grida nel disseminarsi tra la folta boscaglia del paese, mentre il Duca, armatosi di spada regale riusci’ a colpire di netto il fianco del Cavaliere Mascara_to il quale accortosi della ferita, tento’ la fuga, non prima di aver ricevuto un ulteriore lacerante ferita da parte del suo potente nemico, nel cui volto smorfie di rabbia rimasero presenti sino a sera, quando rincaso’ nella sua abitazione in Via della Pace, da cui rabbia, ruggenti urla di rabbia provenivano dalla sala da pranzo, il DUCA con tutta la sua ferocia scaglio’ contro Rosario IL CONSIGLIERE, il quale fu accusato di non essere stato in grado di prevedere la presenza di Riccardo IL CAVALIERE MASCARATO ogni qualsivoglia tipologia di oggettistica si ritrovava a disposizione; tento’ anche Rossana LA DUCHESSA si sedare l’ira che soggiornava nell’animo del DUCA, con dolci parole e teneri gesta d’amore, ma nulla riusciva a placarlo, sicche’ guidato dalla ceca sete di vendetta chiamo’ a se’ Picicco IL MAGGIORDOMO, a cui fu’ assegnato il compito di ordinare ad Emilianone LO STALLONE di sellare con l’aiuto di Alessandro (ex-sap) L’AIUTO STALLIERE tutti i cavalli presenti nelle stalle, poiche’ da allora aveva ufficialmente preso inizio la caccia al Cavaliere, che sanguinante si riusci’ a mettere al riparo dagli spadaccini attacchi del Duca, nel suo alloggio segreto vicino a delle sorgenti di acqua termale; quella stessa acqua termale ove nelle ore notturne, proprio la sera’ stessa il Duca decise di intrattenersi in gran segreto dagli occhi di testimoni, fatta eccezione per il fedele consigliere e i suoi proptettori, con una delle donne a suo servigio, lontano soprattutto da chi questo piccolo servigio extra-coniugale non sarebbe stato perdonato se non tramite vendetta, veemente vendetta.
I due corpi denudati da qualsiasi vesta, risultavano denudati da qualsiasi collocazione sociale, in quel momento erano solo due corpi, ove le pulsioni dell’uno facevano avvicinare l’altro, giochi di sguardi possibili grazie ad una fioca lune naturale, che rese possibili anche timidi contatti sempre piu’ intimi, e proprio nell’attimo in cui l’uno prendeva pieno possesso dell’altro, proprio nel momento del lungimirante contatto, ecco dall’ombra una sagoma muoversi, la cui identita’ dal chiaro di Luna di quella sera fu’ chiaramente mostrata, si trattava di lui, il monocigliere mascarato. Non esito’ cosi’ un istante il Duca, incalzaìo’ la spada e inizio’ in naturale nudita’ a combattere il ferito Cavaliere, il quale sfinito grido’ la sua resa, e grido’ il Duca, che costui venga posto nelle segrete del GranDUCAto, finche’ sentenza di giustizia non venga compiuta... e della vergine giovine nessuna traccia era ormai rimasta, messasi in fuga dalla scaturita collutazione, che chiuse quella cosi’ lunga ed interminabile notte.
Il mattino seguente le campane musicate da Roberto IL PRETE avevano un suono dissonante, dal solito suono emesso; quella mattina era percepibile paura, nervosismo, ma anche curiosita’, molto era accaduto in sole 24 ore, nel paese, all’interno dei vari negozi non si parlava di altro; i passanti ad uno ad uno intervistavano l’un l’altro per accettarsi che ognuno di loro fosse informato di quanto accaduto la notte precedente, persino Damiano IL PASTORE, prima di avventurarsi per le distese di vegetazione con il suo gregge venne messo a conoscenza di quanto accaduto da Bianca (lamora) LA COMARE. Quella mattina il tempo non ricopriva l’importanza che era solito ricoprire: le visite di Federico IL MEDICO DI PAESE e Francesca LA sua INFERMIERA subirono ritardo, ma nessuno se ne curo’; e tanta era la smania di poter raccontare con tale coinvolgimento, che raggiungesero addirittura Alessandra L’ORTOLANA mentre era intenta alla cura degli orti del Duca, il quale appena destatosi dal lungo sonno, che dopo tanto sfinimento era giunto, si accorse sotto comunicazione di Carlo L’ESATTORE, il cui ruolo era anche quello di controllare la presenza e produttivita’ del personale di corte, dell’ assenza di uno dei suoi servitori; quella mattina i giardini non avvrebbero ricevuto la cura che quotidianamente il Giardiniere riservava loro, ma ne’ il Duca ne il suo esattore furono in grado di trovare motivazione a tale assenza, mentre Bianca LA NELLA interruppe quel pensieroso silenzio emerso tra i due, con il suo attraversare la stanza per destare Rossana LA DUCHESSA.
5 comments:
p.s. = CAPITOLO III: Rossana LA DUCHESSA
che dite lo scrivo ?! vado avanti ?!
avojaaaaaaaaaaaa è sempre più coinvolgente!!1chissà cosa farà la "capo zoc...." e pure sto prete secondo me sotto sotto nasconde qualcosa...è un acquacheta...
eh bravo padre ralph..ma quelle 5-6 righe erano la prefazione al porn chapter?! cosa nn faresti, pur di vendere!
Ecco!!!ma nn si può fare per ultimo il capitolo della duchessa? se iniziamo da ora, fino alla fine lo so che mi la capoz*** si l'intero ducato..me tapina!
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