THE INFORMER

2008/10/23

EGìDA, EGIDA O ALGIDA?


Rubo solo poche righe. Sto guardando il tg3 e mi sembra ci sia davvero qualcosa di commevente in quello che vedo. Non essendoci più alcuna opposizione in Italia, un numero incredibile di studenti di tutti i tipi sta cercando di provvedere nell'unico modo possibile. Essere opposizione, loro, in prima persona. Senza violenza, almeno finora. Con un certo gusto e con una certa ironia. Siamo forse la prima generazione cresciuta a pane e tv. Usiamo tutto quello che le televisioni ci hanno insegnato, usiamolo proprio contro di LUI. Niente cambierà, lo sappiamo già. Ma almeno potremo sempre raccontare ai nostri nipoti che un giorno, in Italia, noi abbiamo fatto il possibile per difendere il loro diritto all'istruzione.
Domani dovrebbe esserci una manifestazione, attendiamo maggiori informazioni. Non sarà l'ultima non vi preoccupate. C'è sempre tempo per alzarsi...
Posto da beppegrillo.it
"Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuole fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica,intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di previlegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole , perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi,come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili,si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola previlegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare prevalenza alle scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico."
Piero Calamandrei
Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell’Associazione a Difesa della Scuola Nazionale, a Roma l’11 febbraio 1950

1 comment:

silvia said...

...58 anni fa piero calamandrei prevedeva il futuro in maniera lucida, altro che notradamus...«Pensare agli altri oltre che a se stessi, al futuro oltre che al presente» (Vittorio Foa) mi sembra giusto ricordare una delle menti più interessanti della cultura italiana da poco scomparsa, perchè questa frase, che ha contribuito a renderlo famoso, sembra ora più attuale e appropriata che mai..

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