THE INFORMER

2011/06/27

Movimento per la Pace - Contro la Guerra in Libia

Gentili EEBLI,

mi spiace prevaricare l'invito del Grande Rob, ma sono convinto che il suo post otterrà cmq tutta l'attenzione che merita. Anzi vi invito a leggerlo poco più in basso, magari dopo aver dedicato 2 minuti a questo tema che ritengo estremamente importante: la Pace.

Mi piacerebbe sapere la vostra opinione su quanto ho scritto, conoscere i vostri punti di vista e magari ottenere il vostro sostegno nella discussione che ho aperto su fb e che spero abbia un seguito, perchè sono ottimista.

Da troppo tempo, nel silenzio assordante di tutti i media, si sta compiendo una gravissima barbaria contro un Popolo Sovrano ed un Paese Indipendente.

Attraverso l'illegale complicità dell'ONU si è giustificata un'aggressione illegale, feroce ed ipocrita.

Illegale perchè l'ONU è chiamato ad intervenire per la risoluzione di conflitti e controversie TRA Stati, non IN UNO Stato. Illegale, perchè la risoluzione approvata, usata per giustificare i bombardamenti, non giustifica i bombardamenti.

Feroce perchè i civili, bambini, donne e uomini vengono brutalmente uccisi dalle bombe. Feroce perchè viene seminato il caos ed il terrore tra la popolazione con stupri e violenze di ogni tipo pare ad opera di entrambe le fazioni contendenti.

Ipocrita.... Ipocrita perchè:

i civili che si "volevano difendere" vengono ugualmente uccisi;

il Paese che si voleva difendere viene distrutto giorno dopo giorno, demolito per poter essere "ricostruito";

i ribelli, che volevano fare la rivoluzione, già stanno vendendo Petrolio;

i ribelli che volevano fare la rivoluzione già hanno istituito una banca;

documenti recenti (4-01-2011) dimostrano come l'ONU (UNHCR) e la comunità internazionale fino a pochi mesi fa si congratulava con Gheddafi per gli importanti passi in avanti fatti per la tutela dei diritti umani;

il primo Capo di Stato a visitare Gheddafi fu Nelson Mandela, che con l'aiuto di Gheddafi voleva costruire un Africa indipendente dalla dominazione straniera;

la Libia è un paese strategico per la dominazione Africana. L'Africa è da tempo nelle mire espansionistiche dei paesi (o multinazionali?) per l'approvvigionamento delle materie prime.

Tuttavia, secondo me la più grande ipocrisia sta nelle persone, che nel 2003 manifestarono contro l'aggressione USA nei confronti dell'Iraq, ma che oggi dicono sì alla Guerra in Libia.

Spero vivamente che il mio appello venga colto sia organizzata al più presto una grande manifestazione a sostegno della PACE senza se e senza ma.



http://www.facebook.com/topic.php?topic=20947&uid=196502997854

11 comments:

Unknown said...

Duke, non ti preoccupare dello scavallo del post, anzi ben contento di essere scavallato da un argomento così critico come la situazione politica in Libia.

Che dire?

Un dittatore come Gheddafi non poteva più continuare a stare al potere perchè ha portato i libici alla fame. Potremo stare qui ore a parlare di tutto quello accaduto nel passato, da cacciata degli italiani, a baci di mani, ad accordi economici con soldi sporchi di cemento, petrolio e sangue. A seguito del disperato gesto di un giovane della nostra età, sono esplosi questi movimenti popolari alla ricerca di democrazia.
La cosa che mi lascia perplesso (oltre alla vera morte di Osama e al fatto che ancora mi rompono i coglioni se porto il profumo di Armani Code da 125 ml su un cazzo di volo low cost per ROma, dove non mi hanno detto un cazzo) è come mai tutto questo appoggio internazionale ai ribelli, sapendo che a tutte le economie occidentali soprattutto quella americana (gli Obama nel mondo non esistono)faceva e fa (e farà?) comodo avere il continente africano debole, perchè più sei debole e ignorante, più sei controllabile (vedi Italia...Uno!). Si stanno compiendo atrocità assurde, impasticcare di viagra degli uomini affinchè stuprino ogni essere vivente o far morire persone in mare (consiglio a tal proposito Margaret Mazzantini e il suo racconto Abide with me-Resta Con Me)...
Una guerra non è stata sicuramente un first best choice, ma ormai c'è stata. QUello che bisogna fare ora? Cercare soluzioni al conflitto alternative. E sono sicuro che ci siano! Stiamo parlando dell'ONU, cazzo, delle Nazioni Unite.
Possibile che dei pezzi di carta con valore nominale siano di più alto valore delle persone e delle loro vite???

Se non verrano intraprese azioni non belliche per la risoluzione di questo conflitto, le varie ONU, UE, etc... stanno facendo un'importante dichiarazione: "i soldi hanno più valore di una vita umana".

ilduca said...

Secondo me questa dichiarazione già l'hanno fatta! proprio per questo mi inca**o!! purtroppo.

duca said...

Scusa Rob, ma di quello che UE, FMI ecc stanno facendo in Grecia ne vogliamo parlare? Non è evidente la loro strategia? Paese in default, ristrutturazione del debito, privatizzazione di massa per due spicci... Come in Italia con Prodi e Draghi.

Gheddafi avrà sicuramente commesso crimini, come chiunque altro capo di Stato. E che significa la guerra ormai c'è stata? La guerra c'è ancora. I bambini e i civili vengono ancora assassinati dalla NATO.

Quello che si evince è che siamo solo una massa di ipocriti. Quando B era alleato di Bush, faceva comodo protestare contro la Guerra in Iraq. Bandiere della Pace ovunque, cazzi e mazzi. Ora che invece non serve a niente, non ce ne può fregà de meno.

Il contrario dell'amore sapete qual'è?
L'indifferenza.

Unknown said...

Indifferenza che noto in questo dibattito

duca said...

Purtroppo...

se qualcuno volesse può firmare la petizione promossa da Giulietto Chiesa.

http://www.giuliettochiesa.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=2287:firma-la-petizione-fermare-l\%27aggressione-alla-libia&Itemid=38

Emiliano said...

Caro Duke,
apprezzo lo sforzo di introdurre un dibattito così rilevante sul povero blog che ormai è poco più di una bacheca. Mi scuso per il ritardo ma ci sono molte cose che vorrei scrivere e non scrivo e temo che anche qui non riuscirò a farlo appieno.
In primis, ci tengo a sottolineare che la mia posizione non è altrettanto netta e decisa quanto la tua: le mie opinioni sono spesso avvolte nel dubbio.
Credo che riguardo alla c.d. "guerra di Libia" ci siano diversi spunti di riflessione, di tipo giuridico, politico-economico e se vogliamo anche filosofico.
Parto dal presupposto che non riconosco gli interventi militari come metodo di soluzione delle controversie. Purtroppo però non vivo su Utopia e so che anche di questo è fatto il Mondo che viviamo. Speriamo nel futuro, e proviamo ad immaginare, come cantava Qualcuno (permettetemi la C maiuscola).

Per quanto riguarda gli aspetti legali di questo intervento militare, ho cercato un po' in giro per farmi un'idea e devo dire di esserci in parte riuscito. Ci sono ben due risoluzioni Onu sulla crisi libica del 2011 e l'ultima effettivamente autorizza, senza mai menzionarla, questo è vero, una no-fly zone ed altre soluzioni militari.
Allego alcuni link dai quali ho attinto:
http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1699
http://www.guardian.co.uk/law/2011/mar/18/libya-un-resolution-1973
Inoltre, anche su questo link, nonostante la posizione contraria all'intervento, se ne ribadisce la legalità (ma se ne contesta la legittimità):
http://richardfalk.wordpress.com/2011/03/20/qaddafi-moral-interventionism-libya-and-the-arab-revolutionary-moment/
Insomma, a me sembra (e sottolineo a me) che l'intervento, almeno per quello che sappiamo, abbia una sua copertura legale. Qui mi sembra esserci già una profonda differenza con la tristemente famosa operazione Iraqi Freedom. Quest'ultima non è stata mai autorizzata da alcuna risoluzione Onu e si è posta dunque completamente al di fuori del diritto internazionale.

Per quanto riguarda le ragioni politiche, non posso non sottolineare che l'intervento nasce in seguito alla repressione di alcuni moti di ribellione (forse deboli e poco organizzati, ma pur sempre di ribellione) da parte di una feroce dittatura ultraquarantennale (!!!). Per quanto il Col. Gheddafi possa aver contributo allo sviluppo della Libia ecc ecc, giova ricordare che persino un orologio rotto indovina l'orario giusto due volte al giorno. Insomma, stiamo parlando di un criminale, e noi italiani dovremmo saperlo meglio di tutti (ma anche americani e scozzesi potrebbero dire la loro...http://it.wikipedia.org/wiki/Volo_Pan_Am_103). Intervenire per fermare una brutale repressione è ben diverso dall'intervenire per smantellare presunti (e ormai possiamo dirlo, palesemente inventati) arsenali atomici, e qui sta la seconda differenza con l'invasione dell'Iraq.

Una questione a parte e che magari c'entra poco: questa è una "guerra" molto francese e molto poco americana; non ci volevano entrare in un altro pantano, ma sono stati quasi costretti (la più grande potenza militare del Mondo non può stare a guardare, è un dovere, purtroppo per loro) dall'attivismo francese. La decisione era già stata presa, c'hanno messo il cappello, comandano le operazioni, ma da lontano, insomma non è questa di sicuro una "guerra di obama" come si sente dire in siti di contro-informazione.
Certo i ribelli sono degli sconclusionati, compiono stragi atroci, purtroppo è così. Ma non si è ancora mai conosciuto un esercito in guerra che non commetta stragi atroci. E si trovano davanti un esercito di puri mercenari: il Colonnello preferiva avere una milizia composta da puri mercenari (provenienti da ogni parte del globo) invece di un esercito nazionale. Immagina come si stanno comportando questi in guerra...Insomma individuare buoni o cattivi nell'azione militare mi sembra un po' difficile. In guerra purtroppo gli uomini fanno tutti schifo alla stessa maniera.

Emiliano said...

Riguardo la questione economica, l'impressione è che gli affari andassero benissimo con il Colonnello (ormai lo avevano perdonato tutti, persino gli americani, perché pecunia non olet) e di solito ogni business ha bisogno di stabilità. Insomma, sicuramente ci saranno dei cambiamenti nei traffici commerciali e la Francia ne trarrà certamente giovamento. Ma se il petrolio lo controllano i ribelli o i colonnelli, cambia poco, forse nulla.

Questo intervento militare ci costringe soprattutto a riflettere su una questione fondamentale: cosa deve fare la comunità internazionale quando un popolo o una parte di esso prova a ribellarsi a feroci dittature (o pulizie etniche, o altro ancora)?
Incredibilmente in questa occasione si è scelto di intervenire e non stare a guardare. Può essere una decisione sbagliata, ma non c'è controprova.
E' già successo però che ci lavassimo le mani dei conflitti altrui. A due passi, anzi a due bracciate, da casa nostra circa venti anni fa ha avuto luogo uno dei più feroci stermini mai visti nella storia dell'umanità. Quel delirio, quel massacro, si sarebbe potuto fermarlo in tempo. Ma si decise di stare a guardare, e di metterci una pezza quando ormai era troppo tardi. La guerra nella ex Jugoslavia ci ricorda che anche l'inazione può avere conseguenze catastrofiche, come e più dell'azione.
Non è stata forse ipocrisia, piangere per i massacri e le pulizie etniche di allora?

Si può certo obiettare sull'incoerenza dell'attuale strategia: perché andare in Libia e non in Siria? E' possibile ed è eticamente corretto costituire una sorta di Gendarmerie globale, che interviene in ogni caso di violazione dei diritti umani, dei diritti dei popoli, o questo libico è un tentativo destinato ad un miserabile fallimento? Ovviamente le risposte sono molte e si capisce che a governare queste dinamiche ci sono interessi di ogni tipo.

Sinceramente non so che posizione avrei assunto fossi stato un politico. Penso però di poter dire che si debba ribadire con forza che c'era una feroce (e cmq va detto, ogni tipo di dittatura è feroce, anche quelle dei presunti "amici" dell'occidente, e anche quelle a mandorla) dittatura (e ancora c'è, d'altronde) in quel paese, e che un tentativo di ribellione (verso la democrazia, forse, ma come si fa a saperlo?) è stato brutalmente represso. Da lì ha avuto inizio tutto.

E io comprendo bene l'inquietudine morale di chi vorrebbe pace e democrazia, e niente più bombe e niente più strazio per quella gente (cioè anche la tua posizione), ma che a scendere in piazza proprio non ce la fa.
Senza per questo essere considerato guerrafondaio, di destra, e via dicendo.

Emiliano said...

scusatemi ovviamente è la Q maiuscola (è la dimostrazione che penso una cosa e ne scrivo un'altra)..la C maiuscola è per me e sta per Cialtronazzi! :)
(a questo punto chiedo scusa per qualunque-con la c o con la q-altro errore)

ilduca said...

Caro Emiliano,

mi scuso per la tardiva risposta. So di non essere abile come te nell’uso delle parole, ma volevo avere il tempo per risponderti per bene. Inoltre ti ringrazio molto per questo tuo intervento perché ho avuto la spinta per approfondire meglio alcune questioni. Seppur sono d’accordo con te su alcuni punti, tuttavia la mia idea di fondo non cambia e proverò a spiegare le mie ragioni.

Premetto che, come te, non vivo su Utopia e condivido il fatto che purtroppo esistono guerre che devono essere combattute. Sono anche convinto che in Occidente non siamo abituate a formali dittature ultraquarantennali e che il Col. Gheddafi non è privo di colpe, come chiunque altro capo di stato mai esistito sulla faccia della terrra, con l’eccezione forse di Gandhi.

Parto dal primo punto: Legalità della Guerra. E’ vero esiste la Risoluzione ONU 1973, che fa seguito alla 1970, che di fatto formalmente approva l’uso della forza da parte di Stati Volenterosi in Libia contro l’esercito nazionale. Ma ad essere onesti, questo mi sembra il classico caso in cui la legge si applica per i nemici e si interpreta per gli amici.

Entro nel merito. La risoluzione 1973 approva la c.d. “No fly Zone”, rafforza l’embargo sulle armi e da il diritto ad altri Stati per intervenire e difendere i civili. Ora a parte il fatto che la risoluzione prevedeva che fossero adottati in primis tutti gli strumenti diplomatici per prevenire il conflitto e quindi non so, ci si aspettava l’inizio di una trattativa, magari sotto la minaccia di qlc missile, invece No. Dopo appena due ore dal vertice internazionale inizia la festa. Inoltre è solo con intricati giochi di parole che si approva l’uso della forza e si salvaguardia il principio di autodeterminazione di tutti i popoli. Praticamente si è balcanizzata la Libia. E per farlo ci sono volute non poche menzogne (ma su questo aspetto tornerò poi). Infine nella risoluzione non si parla mai di ribellione e di ribelli, cioè combattenti, ma di civili. E qui sta il trucco.
La risoluzione dell’ONU evita di citare o definire l’avversario armato dell’esercito libico, e non dice nulla su come l’esercito libico debba comportarsi nei riguardi di combattenti nemici.
L’omissione è talmente evidente, che possiamo immaginare che i suoi autori abbiano voluto una fatale ambiguità.
Se “civile” vuol dire chi non porta armi, allora si potrebbe chiedere all’esercito – e anche alla parte avversa – di lasciare in pace i civili.
Ma se “civile” vuol dire combattente, nemico dell’esercito governativo…se l’esercito libico cessa di combattere con le armi questo particolare tipo di “civili”, sarà costretto a subirne passivamente gli attacchi armati; cioè è destinato alla sconfitta militare.
Cosa che nessun esercito potrebbe accettare.
Immagina che tutto questo avvenga in Italia. Come reagirebbe lo Stato Italiano di fronte ad una protesta armata magari di Indipendentisti Sardi?

ilduca said...

Inoltre, come confermato da diversi video e lancia stampa, i ribelli, su cui non si sa nulla, erano già stati addestrati da truppe straniere. Quindi quel che è certo è che i ribelli libici sono molto diversi dai manifestanti algerini, egiziani yemeniti o del Bahrein. Questi usavano al massimo lanciavano qualche pietra, scendevano nelle piazze delle capitali per legittime richieste o animati da una voglia di cambiamento naturale. In nessuno dei succitati Stati l’ONU è intervenuto, malgrado che in Yemen e nel Bahrein i manifestanti siano stati duramente repressi con centinaia di morti. Addirittura nel Bahrein è intervenuto direttamente l’esercito saudita. Formalmente, sono situazioni analoghe, ma si è intervenuti solo in Libia. Per quale ragione? E chi sono questi ribelli?
Tutti lo ignorano, anche tutti gli editorialisti che pure li esaltano. Due ipotesi sembrano comunque abbastanza ragionevoli. Ciò che i ribelli appartengano ad alcuni clan tradizionali esclusi dalle rendite petrolifere; e che esprimano il fortissimo risentimento di gran parte della popolazione contro l’immigrazione dall’Africa Nera, tanto che la rivolta è stata accompagnata da alcuni sanguinosi massacri di migranti. Non c’è infatti alcuna prova che siano stati assoldati da Gheddafi mercenari stranieri, ci sono invece video che documentano come i ribelli abbiano torturato immigrati dell’Africa Sub Sahariana.
Sono tante infatti le menzogne che hanno accompagnato questa guerra. False testimonianze sulla distribuzione di viagra, falsi cimiteri e fosse comuni sulle spiagge, falsi stupri di massa, falsi mercenari. Tutte queste accuse sono state rimpallate ai ribelli, con documentazioni e testimonianze, salvo poi essere lasciate cadere nel vuoto dai media tradizionali. Tu dirai magari mentono entrambi. Cosa che a me sta benissimo. Sono convinto infatti che entrambe le parti nascondono cosa c’è veramente sotto questa guerra. Ci sono interessi economici in gioco.
L’Africa è infatti la maggiore e migliore produttrice di materie prime ed è contesa da tutte le potenze, nuove e vecchie. Si sta combattendo una guerra feroce per il controllo delle risorse. Basta pensare ben 35.000 cinesi sono stati rimpatriati dalla Libia.
Magari Gheddafi sta con i BRICS o sta per una Libia e un Gheddafi sempre più forte, lo ignoro. Posso però vedere come è stata la sua politica interna e lo sviluppo libico sotto il suo regime. Tutti affermano che seppur ancora ampiamente indietro, la Libia è uno dei paesi più ricchi e meglio sviluppati di tutta l’Africa. Questo non toglie che ci siano state repressioni interne. E’ vero, ma quale Stato non le compie? Pensiamo agli USA con Guatanamo ed Abu Ghraib, o alla Cina o a tantissimi altri paesi dell’Africa Nera. Inoltre come diversi documenti dello stesso ONU le relazioni diplomatiche per un miglioramento delle condizioni di vita dell’applicazioni dei Diritti Umani erano già molto ben avviate. E grandi passi aventi in tal senso erano stati fatti. (http://www2.ohchr.org/english/bodies/hrcouncil/docs/16session/A-HRC-16-15.pdf)

ilduca said...

Ultima questione: Gheddafi sta al potere da quaranta anni, è inammissibile. Per chi? Per noi occidentali abituati ad elezioni ogni 4-5 anni. Ma in realtà guardando le cose da un altro punto di vista la Libia potrebbe essere più democratica di noi. Il potere libico infatti si regge grazie all’accordo di tutte le tribù. Ognuna di queste tribù è formata da una comunità più o meno numerosa che stabilisce i propri interessi e decide di appoggiare o meno una det. politica. Essendo un paese di soli 6 milioni di persone, c’è un rapporto molto più diretto tra l’Amm. Centrale, le tribù e la popolazione. Molto più che in Italia o negli USA, dove la cd democrazia è solo formale. Quello che sembra è che infatti la maggior parte di queste tribù ancora appoggia Gheddafi. Nessuno manifesta contro di lui per le vie di Tripoli. I ribelli infatti si sono arenati, sono in stallo perché non hanno l’appoggio della popolazione, bensì già vendono petrolio agli USA ed istituiscono una Banca Centrale. Gheddafi quindi non ha commesso nessun crimine contro l’umanità, come genocidi o quant’altro. Tu dirai, ma dopo 40 anni non sarà ora di cambiare? Ma in realtà cosa ne sappiamo noi? Magari la Libia è in un periodo storico in cui è necessario un potere centrale assolutista stabile e duraturo, come le monarchie assolutiste in Europa nel 700. Chi siamo noi per decidere quale percorso di sviluppo debba seguire uno Stato?
Quel che è certo è che Gheddafi è un personaggio scomodo su cui si addensano luci ed ombre, ma questo non toglie che un intervento diretto sulla base di quanto detto non solo è criticabile, ma vada fortemente contestato, ne più ne meno che come in Iraq, perché è costruito su menzogne ed ha come scopo ultimo non l’interesse dei civili libici, bombardati, ma interessi economici di pochi, di una cricca. Salvo che questa volta non è la P5, ma la P1 ed è per questo che nessuno dice niente.

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