THE INFORMER

2009/10/01

Un pomeriggio a Buenos Aires


Immaginate di prendere un taxi, percorrere tutta la città, attraversare Plaza de La Republica su una strada a quattro corsie e senza troppe aspettative arrivare a Scalabrini Ortiz, nel cuore di Palermo viejo, il quartiere forse più bello di Buenos Aires..
Non avevamo idea di quello che avremo visto, sapevamo solo che si trattava di una scuola di tango, ce la immaginavamo come quelle che ci sono qui, con la segretaria, che sapevamo chiamarsi Patricia seduta davanti ad un computer, gente che aspettava fuori, spogliatoio, persone che entravano trafelate dal tran tran quotidiano.
L'entrata non lasciava trapelare nulla di che, uno dei tanti portoni di ferro che si incontrano camminando per le vie principali.
Siamo entrate in un lungo corridoio, non c'era nessuno. Vedevamo solo una grande tenda di velluto rossa, come quelle che ci sono nei teatri o nei vecchi cinema. A sinistra una signora ci ha chiesto di lasciare la giacca, ma noi, ancora ignare, pensavamo di restare solo pochi minuti, il tempo di chiedere informazioni, di vedere la sala da ballo.
In uno spagnolo un pò zoppicante abbiamo chiesto di Patricia e forse lì abbiamo cominciato a capire che non si trattava di una semplice segretaria.
Ci hanno chiesto se avevamo prenotato, ma prenotato cosa?
Ci hanno chiesto quanti eravamo e perchè cercavamo Lei. A quel punto non sapevamo cosa dire, ho detto che eravamo in due e che avevamo un appuntamento.
La signora dei cappotti ci ha detto di entrare e di andare al banco. Così, senza troppo indugi abbiamo spostato la tenda...là dentro si che c'era Buenos Aires.
La sala era enorme, c'era una pista al centro grande, piena di portenos che ballavano. Tutto intorno sedie e tavolini, luci soffuse, camerieri, bottiglie di spumante, ma sopratutto donne e uomini... bellissimi.
Abbiamo avuto i brividi.
Erano solo le sei di sera ed invece lì sembrava di essere nel cuore della notte, una notte di sessanta anni fa. Patricia era indaffarata al banco del bar, parlava con i camerieri e non ci considerava molto, non aveva capito che avevamo chiamato per chiedere informazioni, pensava che saremmo venute a ballare.
Ci siamo sedute ad un tavolino ed abbiamo preso un caffè, ipnotizzate dallo spettacolo che avevamo davanti. Abbiamo subito capito che il tango è una cosa che gli argentini prendono molto sul serio. Non ci sono età sulla pista da ballo ma solo anime e corpi che appena inizia la musica si immergono in un rituale senza tempo. Non si chiede di ballare...ci si guarda, ci si avvicina e si danza. Non si sottindente nulla però in quei pochi minuti di tango per ogni uomo esiste solo la donna che tiene stretta tra le sue braccia. Gli occhi sono chiusi, le braccia si cingono forte e guancia a guancia si scivola lentamente senza curarsi delle altre cento coppie. Ogni ballo dura pochissimo, 3 minuti al massimo durante i quali non si sentono voci ma solo la musica che amplifica la tensione erotica...non può durare di più..non sarebbe sostenibile. La paura di essere invitate c'era ma poi si è trasformata in invidia verso le donne che invece potevano guardare questi porteni,fare un cenno e tirare fuori tutta la sensualità che solo un tango può scaturire. Ammaliate da questa atmosfera senza tempo ci siamo alzate e dirette verso l'uscita con la voglia di tornare e provare. Eravamo quasi tornate alla realtà dell'avenida piena di macchine e rumore quando all'improvviso una voce maschile " chicas vamos a bailar el tango en otro lugar donde hay mas jovenes?"....era il ragazzo più argentino della sala...è stata durissima dirgli di no, donne eebl...durissima soprattutto dopo averci dato un bacio ed essere salito su un taxi in corsa. Non solo per questo. Non solo.
Coscienti che a spingerci a dire di no è stata SOLO l'incapacità totale di ballare il TANGO...sabato torneremo lì, a las ocho de la tarde para la primera leccion de tango. chissà se ci sarà lui ad aspettarci....lo scoprirete molto presto...
Hasta luego eebl

10 comments:

silvia said...

se l'intento era provocare dei brividi nel lettore, beh...con me ci sei riuscita...brividi e nostalgia di un posto mai visto...prenotate una lezione anche per me...vi abbraccio, aspetto il sequel...

Damiano said...

pensa se anche lui dura 3 minuti...

R0b said...

minchiiiiiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa...

Vai con il sequel, vai con il sequel!!!

Cecilia said...

brividi anche per meeeeee!!!!!
Oddio che bello! teneteci aggiornati!
ps: avrete fatto bene a dire di NO al favoloso Argentino??????????
un bacione a tutte e due!

Paoletta said...

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA no ragà avete detto no?? grave erroooooooore...vi avrebbe insegnato tutto lui!! voglio venire anche iooo :(

anonimo eebllo said...

minchia siete più allupate di noi...

Damiano said...

magari 3 minuti!!

Manu said...

NOOOO ragazze come si fa a dire no...e poi solo per non saper ballare il tango!
Vabbè vorrà dire che dopo la prima lezione ci ballerete e come con i bei argentini!!
Attendo il sequel...e poi prenoto subito un biglietto solo andata x buenos!
Baci

Emiliano said...

complimenti, finalmente qualcosa di ben scritto su questo blog!cmq dovevate bombà oh...

Roxy said...

Avete detto di no???ire sei sicura che lo abbia fatto anche Ari?se cosi` fosse, ho crisi di identita`,aiuto!!!Non so piu` chi siamo e dove andiamo..

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